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lunedì 27 aprile 2009

Ecco il PC a 99 euro....

Sono appena tornato da casa di un amico che ha comprato online il suo nuovo pc.
Solo che il pc costa 99 €...
Non potevo crederci...
Effettivamente costa cosi poco come base di partenza.
E' un ABACO PRIMO

Cioè con il solo processore Intel atom,512 MB, un HD (in realtà è una scheda di memoria ) da 4GB, Xubuntu preinstallato e le istruzioni per montarlo costa quel prezzo altamente allettante.
Il mio amico lo ha pagato di più perchè ha inserito :
- un modulo aggiuntivo di ram (altri 512 MB, ram totale 1GB): costo 7 €
- assemblaggio da parte del costruttore: 19 €
- HD da 320 GB : 43 €
- Masterizzatore DVD : 23 €
- Modulo Wireless 54Mbs PCI : 29 €
In pratica ha speso 220 € iva inclusa (più del doppio dei 99 € di partenza).
A prima vista mi è sembrato un buon prodotto.
In questi giorni lo testeremo a dovere.

domenica 26 aprile 2009

Raduno mongolfiere Santo Stefano di Rogliano

Sta volgendo al termine il Primo raduno di mongolfiere presso la città di Santo Stefano di Rogliano.
Si ringrazia l'autore del video stefano7505

mercoledì 22 aprile 2009

... ed un pensiero per Indro

100 anni fa nasceva il grande giornalista Indro Montanelli

Tanti auguri prof.ssa Montalcini

Oggi la professoressa Rita Levi Montalcini ha compiuto 100 anni.
Tanti auguri

Ma alla fine per i terremotati l’euro non l’ho donato (una risposta che le vale tutte)

Ecco la seconda parte :

"Ho ricevuto nell’ultima settimana migliaia di messaggi, centinaia di mail. Sono stato
protagonista (e un po’ vittima) dello spietato meccanismo dell’informazione: interviste a raffica,
domande a volte fuori luogo (“può essere il suo il manifesto di una nuova sinistra?”, “pensa di
candidarsi alle europee?”), attacchi di pancia, critiche giuste e non.

Vedevo grandissima agitazione intorno a me, mentre io mi tranquillizzavo appellandomi ad
una piccola verità di Stefano Benni: “In Italia ogni tipo di sgomento nell’opinione pubblica dura in
media tre giorni”.

Il quarto giorno finalmente è arrivato, gli animi si sono calmati e posso dare una risposta a
tutti, da chi mi voleva santo, a chi mi credeva porco.

L’editoriale “Scusate ma per i terremotati non do nemmeno un euro” è nato sabato pomeriggio,
vigilia di Pasqua, al termine di una settimana in cui sentivo di giorno in giorno crescere dentro
uno stato di ansia, indignazione, rabbia, per i fatti successi in Abruzzo.
Stavo male, e non sapevo il perché. Così, non ce l’ho fatta a tenere dentro tutto il dolore che provavo per quello che avevo visto e sentito sul terremoto e ho deciso di utilizzare lo spazio delle lettere di www.marsala.it non per rispondere ad un lettore ma per rispondere ad un paio di domandine mie: “Cosa provi di fronte a quello che vedi?”, “Perché stai così male?”.
E l’ho fatto.
Poi ogni cosa è venuta da se. Il commento ha fatto in poche ore un primo giro sui blog, poi è approdato su Facebook. I social network sono degli amplificatori di contenuti: se c’è un’idea che viene avvertito da molti come un sentimento comune, allora quel pensiero gira, e non conosce ostacoli.
Il mio sfogo è stato ripreso e segnalato da centinaia di altri siti. Inviato via mail (anche a me!) come catena di Sant’Antonio. Poi ci si è messo Sofri, e Anno Zero, e La7, e la Rai, e tutto il resto….
Ho fatto decine di interviste, come se fossi una star. In realtà non volevo che si parlasse di me, ma di quello che avevo scritto, per dar voce ad una fetta di persone (una minoranza? credo di no) stanche di certi rituali.
Fatto ciò, mi sono ritirato in buon ordine. Proprio perché sono un comunicatore, il mio ruolo non è quello di indicare soluzioni, ma di dare voce ai pensieri e alle idee, anche quando sono scomode. Ma non ho soluzioni. Come un buon portiere di calcio: bravo per quanto puoi essere,più dello zero a zero non puoi fare.
In altre parole, per quelli che mi hanno chiesto: qual è la soluzione a tutto quello che tu hai
denunciato? La mia risposta è : non lo so. La corruzione è per certi aspetti endemica in Italia.
L’unico contributo che noi cittadini possiamo dare per ricostruire l’Italia (cominciando proprio dall’Abruzzo) è fare ognuno, bene, il proprio dovere.
Purtroppo però il senso della responsabilità si è perso. Ed è proprio per questo che io l’euro non l’ho voluto dare. Anche se ho fatto una cosa molto più importante (il mio dovere): ho voluto guardare l’orrore del terremoto, e dell’Italia del terremoto, negli occhi. Nell’attesa che quell’Italia
mi restituisse lo sguardo.

Il successo di quello che ho scritto è la testimonianza che qualcosa si muove. Ma i nodi dell’informazione e della formazione fanno parte di un sistema culturale che non mira a fare crescere un’opinione pubblica attiva. Al popolo bambino basta il calcio la domenica e i culi delle ballerine in tv. Il malcostume viene riconosciuto per furbizia, scaltrezza. Pochi si ribellano. Ogni tanto si aprono – come in questo caso – dei momenti di verità, quasi che il velo si squarciasse.
Ma dura solo pochi attimi. E’ “la pioggia che si trasforma in luce” dell’”Eleganza del Riccio”.
Poca cosa. Ma vale già di suo la pena per pensare, in attimi di ottimismo incontrollato, che forse questo paese lo stiamo già cambiando e che una rivoluzione può vivere anche di episodi minimi come il mio.

Questa storia ha comunque un epilogo.

Ad un certo punto hanno scritto e chiamato in redazione alcune persone. Chiedevano di me e mi dicevano: “Guarda, sono d’accordo con quanto hai scritto. E’ per questo che ho deciso di donare un euro anche per te”. Erano persone anziane, per lo più. Nella loro voce c’era il tono sommesso che hanno gli anziani quando cercano di mettere pace tra le persone e nelle cose.
Che pecoroni, ho pensato. Uno dice “non do un euro” e invece provoca l’effetto contrario.
Un po’ mi sono sentito prigioniero. Credo di aver raccolto indirettamente 12 – 15 euro, proprio
io, che di euro non ne darò neanche uno.
Erano anziani anche quelli che mi scrivevano via mail con lo stesso messaggio: “Do un euro anche per te”. Manifestavano la loro età nella scrittura rigida e nella digitazione incerta di chi non ha assolutamente confidenza con la tastiera: caratteri in maiuscolo, rispetto estremo della forma, modi da carta uso bollo.
Erano anziani.
Pecoroni.
Poi ho pensato alle parole di Sofri (anche lui anziano, in fondo …). E al fatto che - alla fine di
tutto – c’è un valore che ci fa camminare comunque a testa alta. Ed è la nostra dignità.
Ho pensato che molte famiglie oggi campano grazie alla pensione del nonno, che molti miei coetanei precari vivono grazie ai genitori, che lo stato sociale oggi, realmente, sono gli anziani.
Un lettore una volta mi ha scritto: sa cos’è la povertà? Portare la mia bambina dai nonni una volta a settimana per farle mangiare una fettina di carne.
Quelli che lo Stato dovrebbe assistere si fanno loro stessi Stato quotidiano. E una manciata di questi ha anche stiracchiato silenziosamente un altro po’ la pensione per versare un euro in più per i terremotati: il mio.
Io sono povero tra poveri. E dai poveri ho imparato che quando credi che tutto sia finito, ti può sempre arrivare un alito di fiducia.
L’euro non l’ho donato. Troppa rabbia dentro. Mi considero sospeso da cittadino italiano e non
ho motivo per tornare indietro. Ma ringrazio quelle persone che si sono sentite in dovere di
sobbarcarsi un doppio dolore: il dolore dei terremotati, e il dolore di chi per la rabbia è rimasto
senza parole.

Due monete, hanno versato.
Una di carità.
L’altra di speranza.

Mia madre, proprio lei, è stata la prima."
Giacomo Di Girolamo

martedì 21 aprile 2009

Ma io per il terremoto non dò neanche un euro...

Stamattina alla radio mentre mi recavo al lavoro hanno intervistato un giornalista siciliano (Giacomo di Girolamo) che in questi giorni è salito all'onore delle cronache (a mia insaputa) per aver scritto un articolo sul suo sito internet dal titolo "Ma io per il terremoto non dò neanche un euro...".
Pubblico l'articolo integralmente (oggi la prima parte )e devo dire che concordo in pieno. (La mia critica in questo caso è verso tutta la classe politica italiana e non sul fatto di donare o meno).


"Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo.
So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede.
Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro.
Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste.
Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose,
né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier.
Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette
no –stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera
Non dò un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento,da italiano, io possa fare.
Non dò un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia.
Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza,
fa da pretesto.
Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire,
stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le
responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi perfare altro.
E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si
rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi.
Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati.
In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato,iprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand.
Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità.
E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia.
Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo dò, l’euro.
Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni,
prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa?
A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente
postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata.
Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni.
La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum.
Sono le prime cose che mi vengono in mente.
E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non dà una lira. E dà il più grande aiuto possibile.
La mia rabbia, il mio sdegno.
Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura.
E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro.
Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni.
Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della
televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde
Giacomo Di Girolamo

continua...

Configurare Fonera con DD-WRT

La fonera (in questo caso parliamo della Fonera normale versione 2100 o 2200) può essere modificata per farla diventare ancora più performante.
Occorre un firmware alternativo : il DD-WRT
Per inserire questo firmware si possono reperire varie guide su internet ( si può vedere questo ottimo sito
Oggi però parliamo non della modifica ma della configurazione :
Resettiamo la fonera premendo il tasto reset presente sul retro della fonera per circa 30 secondi
Colleghiamo la fonera al pc con il cavo ethernet e tramite il browser entriamo nel pannello di controllo del router con questo indirizzo 192.168.1.1
Se è la prima volta che accediamo la user sarà root e la password invece admin
Adesso copiamo questi dati
1] Setup Tab - Basic Setup

* Connection Type: Disable
* STP: Disable
* Router Name: FONERA
* Host Name: FONERA
* Domain Name: Lasciare in bianco
* MTU: Auto
* Network Setup – Router IP
* Local IP Address: 192.168.1.10 (possiamo utilizzare anche un altro indirizzo, basta che sia nella stessa subnetmask)
* Subnet Mask: 255.255.255.0
* Gateway: 192.168.1.1 (IP del router cui vogliamo collegarci)
* Local DNS: 192.168.1.1 (lo stesso del router primario)
* DHCP Type: DHCP Server
* DHCP Server: Disable
* Clicca su “Save Settings” e dopo su reboot. Ora dovrete ricollegarci alla fonera con il nuovo ip (192.168.1.10)

2] Security Tab - Firewall

* SPI Firewall: Disable
* Clicca su “Save Settings”

3] Wireless Tab - Basic Settings

* Regulatory Domain: ITALY
* TX Power: 18 (questo regola la potenza del segnale, la fonera arriva fino a 20)
* Antenna Gain: 6 dBi (è il guadagno dell'antenna, va settato in base all'antenna che montiamo)
* Wireless Mode: Client Bridge
* Wireless Network Mode: Auto
* Wireless Network Name (SSID): linksys (si mette il ssid del router cui ci attaccheremo, nel mio caso linksys)
* Cliccare su “Save Settings”

3] Wireless Tab - Basic Settings

* Regulatory Domain: ITALY
* TX Power: 18 (questo regola la potenza del segnale, la fonera arriva fino a 20)
* Antenna Gain: 6 dBi (è il guadagno dell'antenna, va settato in base all'antenna che montiamo)
* Wireless Mode: Client Bridge
* Wireless Network Mode: Auto
* Wireless Network Name (SSID): linksys (si mette il ssid del router cui ci attaccheremo, nel mio caso linksys)
* Cliccare su “Save Settings”

5] Setup Tab - Advanced Routing

Questo settaggio lo faremo se vogliamo utilizzare la fonera anche come ripetitore wireless del router primario (nel caso vogliamo potenziare il segnale della rete come ho fatto io), altrimenti lo saltate questo passaggio.

* Operating Mode: RIP2 Router
* Clicca su “Save Settings”

6] Status Tab - Wireless

* Clicca su Site Survey e dopo su Join sulla riga relativa alla rete cui vogliamo agganciarci.

* Dovrebbe darci questo msg: “Successfully Joined the following network as a client”
* A questo punto il fonera dovrebbe essere agganciato all’Access Point principale.

7] Administration Tab - Backup (se vogliamo salvare tutti i dati del router)

Ecco la Fonera 2.0

Dalle ore 12 di oggi è disponibile la nuova FONERA 2.0 a 49,95€

In pratica oltra alla comoda porta usb ha precaricato in memoria varie applicazioni tra le quali : facebook, bittorrent, youtube ed altre che possono essere usate a pc spento,
E' opensource ed in pratica ognuno potrà inventarsi le applicazioni ed i firmware più disparati.

Ecco una tabella comparativa della nuova fonera insieme ai router più performanti al momento ( a detta dell'inventore di fon Martin Varsavsky)

lunedì 20 aprile 2009

Fonera 2.0 WiFi router in Vendita da domani 21 Aprile 2009

Ciao.
Mi è appena giunta email da FON.
Dalle ore 12 di domani Martedi 21 Aprile 2009 la Fonera 2.0 sarà in vendita.

mercoledì 15 aprile 2009

Vincere al poker online

Oggi mi è arrivata per sbaglio una mail da un mio omonimo...
aveva sbagliato di poco il mio indirizzo email.
In pratica si era appena iscritto ad un servizio on line che non conoscevo :
Sharkscope
In pratica è un database che raccoglie informazioni su tutti i giocatori di poker on line mondiali.
A cosa serve?
A capire contro chi si gioca.
Ci dice in pratica immettendo il nickname del giocatore se abbiamo di fronte un professionista, un baro o un pollo!!!
E' un servizio a pagamento ma per chi si registra offre 5 informazioni giornaliere gratis.

martedì 14 aprile 2009

finalmente internet...

Da quasi 3 giorni non riuscivo più a collegarmi ad internet causa mamma telecom...

domenica 12 aprile 2009

I bisogni umani

Ogni essere umano, tutti i giorni ha la necessità di soddisfare e di colmare quelle carenze che si trova ad affrontare durante il suo percorso di vita.
Nella metà del secolo scorso lo psicologo americano Abraham Maslow pubblicò una teoria sui bisogni dell'uomo, nota come “ la piramide dei bisogni umani”.



È divisa in 5 livelli :

1.Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)

2.Bisogni di sicurezza e protezione

3.Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)

4.Bisogni di stima, di successo, di prestigio

5.Bisogni di autorealizzazione (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

Questo tipo di scala però non è idonea perchè si limita solamente alla sopravvivenza dell'uomo piuttosto che alla sua affermazione nel campo sociale.
Il prof. Giovanni Russo invece basa la sua teoria P.E.A. ( ne scriverò le prossime volte) sui Bisogni necessari ed indispensabili per uno sviluppo corretto dell'identità e sono quelli in cui mancato appagamento costringe a vivere con molte sofferenze..
L'essere umano sviluppando la propria personalità si esprime mediante la propria identità per poi estrinsecarsi al mondo esterno mediante l'individualità e la collettività che rappresentano le modalità di comunicazione.
Ogni essere umano per poter ottenere il meglio della propria vita, dopo aver soddisfatto i bisogni primari necessari ed indispensabili, attraverso le fasi transitorie dovrà promuovere la crescita della propria personalità.

Gli obiettivi da perseguire sono:

- Autoaffermazione (successo psico-fisico)

- Autostima

- Individualità (dialogare con un altra persona)

- Sesso con amore

- Collettività (interagire con il mondo esterno)

venerdì 10 aprile 2009

Risparmio energetico? Visitate Topten

Ecco un sito di risorse per migliorare l'efficienza energetica ed ambientale.
Euro Top Ten
Si trovano tutti i prodotti più "risparmiosi", dalle lampadine a basso consumo energetico alle stampanti che consumano meno inchiostro.



Al momento la classifica dei prodotti che rispettano di più l'ambiente ( e le tasche dei consumatori) è questa :


fonte : www.eurotopten.it

Funerali di Stato in Abruzzo. meditiamo...

mercoledì 8 aprile 2009

Come raggirare un firewall... bypassfilter.co.cc

Ecco un sito internet veramente interessante :
Bypassfilter
Quando un firewall fa i capricci con certe pagine web e dovete visualizzarle per forza basta inserire l'indirizzo internet nel riquadro sottostante

ed il sito è online (ovviamente la navigazione risulta rallentata).

Il mio pc....

Con un occhio sul sito del Corriere della Sera, l'altro su questo blog e gli orecchi per la partita di Champions League (Barcellona-Bayern Monaco) vi sto scrivendo dal mio pc : un eeebox b202



Collegato direttamente al monitor, è un buon prodotto per quanto riguarda le applicazioni internet ed office.
Il blog sarà "popolato" direttamente da questo minipc che consuma pochissimo e rispetta l'ambiente.

martedì 7 aprile 2009

Invito per ricevere fonera a 19,95€+spese postali

Ciao.
Ho 7 inviti da regalare per avere la fonera a prezzo inferiore.
Lasciate un commento con la vostra email per ricevere invito.

Fonera

Ciao.
Ecco un router perfetto per rendere la connessione internet da normale a wifi se non si possiede già un modem/router all'origine già wifi.

Sono stato il primo nel mio paese a condividere la connessione wifi(Maggio 2008).
Non contento di questo ho installato un ADDON sul software originale della fonera per far ripetere il segnale in altre stanze della mia casa.
Questo addon è freewlan
Consiglio vivamente di installare la versione 0.96a perchè la 0.97 dà problemi.
Attualmente ho voluto sperimentare un nuovo software per la fonera installando il DD-WRT
Cosi facendo la connessione wifi al momento non è condivisa ma spero in brevissimo tempo di comprare la nuova fonera 2.0

domenica 5 aprile 2009

Ottimizzare consumi notebook

Le batterie dei notebook (e specialmente quelli dei netbook) durano sempre meno e niente è più fastidioso infatti di un notebook che viene automaticamente spento a causa dell’esaurimento dell’energia elettrica.
Per cercare di ovviare a quest'inconveniente bisogna installare sul proprio computer portatile Notebook Hardware Control, un software gratuito progettato per ottimizzare i consumi.Il programma ha diverse configurazioni già impostate : dal rapporto durata-prestazioni a quello in cui si risparmia al massimo la batteria a discapito di qualche servizio o componente non indispensabile.

Permette di ridurre l’utilizzo della CPU, delle ventole, degli hard-disk, della scheda grafica, delle ACPI. Si può settare manualmente luminosità dello schermo, tenere sempre sotto controllo la carica residua ed avere informazioni dettagliate sui consumi.
Compatibile con Windows 2000, XP o Vista

potete scaricare il software da qui

Prezzo del petrolio

In questi ultimi tempi (di crisi) il prezzo del petrolio per fortuna è calato. Da 150 $ al barile ha toccato i 30$. Questo è stato un bene per le nostre tasche quando andiamo a fare il pieno di carburante alle nostre autovetture ma evidenzia la crisi mondiale che ci sta toccando da vicino.
In questo riquadro potete vedere il prezzo del petrolio greggio al barile in tempo reale ed il suo andamento temporale.

inizia l'avventura...

Salve a tutti e benvenuti nel mio blog.
E' il mio primo post di un blog che dovrebbe "parlare" principalmente di pc e tecnologia, counseling(quando sarà possibile) ma anche della mia quotidianità.
Il blog migliorerà (spero) giorno dopo giorno, arricchendosi oltre che di articoli anche di fotografie,video, notizie su di me e miei interessi.