giovedì 12 settembre 2013
Si può far impresa in Italia?
giovedì 29 agosto 2013
Flashtool v.0.2.9.1 Sony Xperia X8, X10, X10 Mini/Pro
lunedì 5 agosto 2013
martedì 18 dicembre 2012
Il perchè della crisi economica : piccola lezione
Tanti amici mi chiedono il perchè siamo arrivati a questo punto...
una crisi senza precedenti, disoccupazione alle stelle, petrolio e oro sopravvalutati ecc. ecc.
La spiego semplicemente cosi :
IL BAR DI GIOVANNA.
Giovanna è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito.
Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Giovanna diventa il più importante della città.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale.
Così il volume delle vendite aumenta ancora.
La banca di Giovanna, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido.
In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.
Intanto l’Ufficio Investimenti & Ingegnerie Finanziarie della banca ha una pensata geniale.
Prendono i crediti del bar di Giovanna e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati.
Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre.
Ed i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però, alla banca di Giovanna arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Giovanna, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti.
Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Giovanna non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende.
L’attività economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Giovanna, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 5.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Giovanna perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio.
martedì 4 dicembre 2012
Box.com : 25 GB di spazio cloud gratis
mercoledì 7 novembre 2012
Per favore, non salvate la Calabria
di DANIEL CUNDARI - Non è il mare, né il monte, non è la terra arsa né il ginepraio, non è l’anomalia selvaggia né la catastrofe né il lago né l’amore né il pugnale della neve né la zagagliata del sole, non è il vento né il silenzio né la morte né la musica né il terremoto né il poeta.
Xenofila quando c’è da guadagnare, avara quando bisogna donare: il vero cancro della Calabria è una classe politica smemorata e inabile. E la cellula ammorbata più remota del sistema risiede nell’ultimo scaffale polveroso di un qualsiasi stanzino di provincia.
Nell’assenteismo, nell’intercessione obbligatoria, nell’organizzazione totalitaria degli eventi, nel parcheggio abusivo, nella sigaretta sulla battigia, nel detrito torrentizio, nella maleducazione degli adolescenti, nel commissariamento forzato, nell’apatia culturale, nell’individualismo, nell’invidia endemica e in ogni gelosia di quartiere. Tra un chiama e non rispondi e un sì dimenticato, questa umanità meravigliosa e seviziata in ogni piega del corpo va difesa. E se il contadino lo fa con la zappa, chi scrive deve farlo con la penna. Troppe volte abbiamo visto una conventicola di persone sperperare ricchezze e non prendere in considerazione i propri cittadini. Difenderla significa anzitutto lottare contro i nostri pensieri, criticarli, smontarli e confessare una volta per tutte i nostri errori.
Ma non salviamola con il Calabria Day, per cortesia. Non salviamola con le feste inventate per riempire il calendario di giorni vuoti, spendendo soldi e tempo per forestieri anonimi e dimenticando chi invece ogni giorno brucia un’idea pur di seppellirla. Non salviamola dalla sua natura selvaggia, dai suoi boschi rosa, dai suoi vecchi ostinati, dal suo cielo distratto. Tra le scogliere e i porcili, chi vive in questa punta estrema è stanco di vedere e di ascoltare gli ennesimi slogan imparati a memoria per foraggiare un nugolo di beccamorti.
Basta con queste mascalzonate del tipo io resto in Calabria, con i sentimentalismi da C’è posta per te, con la scusa del piagnisteo, con le frasi fatte: partire spesso significa abbandonare ogni cosa, cercarsi un lavoro agognato, aprire orizzonti alla sensibilità, sentire lo sputo della lontananza ogni giorno sul viso appena lavato.
Soltanto non salvandola si dimostra di amare fino in fondo la Calabria.
fonte : ZOOMSUD
http://www.zoomsud.it/primopiano/42449-per-favore-non-salvate-la-calabria.html
mercoledì 16 maggio 2012
Scaricare un video dalla rai
Per scaricare un video dal sito web rai occorre :
ORBIT DOWNLOADER
e
il browser CHROME o FIREFOX
Dopodichè :
- Andare sul sito rai con browser CHROME e trovare il video che si vuole scaricare
- Tasto destro sulla pagina (non sul video) e selezionare VISUALIZZA SORGENTE PAGINA
- Ora si aprirà una pagina bianca con codice HTML
- In questa pagina bisognerà trovare un link (ovviamente non cliccabile) del tipo :
var videoURL_MP4 = "http://mediapolisvod.rai.it/relinker/relinkerServlet.htm?cont=CKmDRLnMPiIeeqqEEqual";
(vi consiglio di usare l'opzione TROVA nel browser e trovare o MP4 o H264)
- selezionare e copiare il testo tra le virgolette :
http://mediapolisvod.rai.it/relinker/relinkerServlet.htm?cont=CKmDRLnMPiIeeqqEEqual
- incollatelo in una nuova pagina.
Firefox mi fa scegliere se aprirlo o scaricarlo immediatamente, CHROME invece mi restituisce nella barra degli indirizzi un nuovo link che andrò ad inserire nel programma ORBIT DOWNLOADER (quest'ultimo programma è più veloce a scaricare video mentre firefox impiega molto di più).
Iscriviti a:
Post (Atom)